venerdì 14 ottobre 2011

Questa poi...


... Devo proprio raccontarla!

Ogni volta che rimetto piede a Milano mi capita qualcosa di strano. La gente è strana! O per lo meno, lo è quella che incontro io... Sarò una calamita per le stramberie?
Quest'oggi ho fatto una visita medica con un dottore mai visto prima. Oltre a una spiccata maleducazione, quest'uomo si è dimostrato anche un tipetto parecchio "particolare" O_o

Mr. I'm the best man in the World iniziava chiamate senza avvisare (mentre gli parlavo). Gli ho posto una domanda e mi ha risposto con LA STESSA domanda. Ci abbiamo girato intorno per 2 o tre scambi di battute, ma niente, voleva lasciarmi nell'ignoranza.
Forte arroganza e presunzione, commenti discriminatori a go-go e... bah, fortuna che non è il mio medico curante... per dirmi di firmare un foglio me lo ha lanciato contro sulla scrivania... ehm...

COMUNQUE... La parte bizzarra è questa che segue:

Terminata la chiamata iniziava la visita.
«Sali sulla bilancia»
Prima che mettessi su piede, ha aggiunto «Quanto pesi a casa
...
Ok, il concetto (visto il contesto) si capisce però che razza di modo di formulare quesiti O_o e poi che gliene importava se tanto dovevamo controllare il mio peso proprio in quel momento? Doveva fare una stima dei miei cambiamenti? Manco fosse la Wii Balance Board (che tra l'altro mi insulta sempre quando metto su chiletti xD )
A ogni modo il numerino che segnava la bilancia era inferiore al mio "peso a casa" QUINDI il medico si è sentito in diritto di lanciarmi un'occhiata per nulla simpatica.
«Hai perso peso» Grazie per avermelo fatto notare...

Dopo il fatidico incontro con la bilancia seguivano i "soliti esami"... Avrei gradito mi spiegasse cosa controllava, ma va bene lo stesso. Sono risultata sana come un pesce pur non essendo solita frequentatrice degli ambulatori! Beh sì, questo pezzo è da evidenziare e spiegare o.o
Mentre mi controllava, faceva domande sul più e sul meno. Non so, forse voleva farmi sentire a mio agio? Mm... Beh, fatto sta che a un certo punto della nostra amorevole conversazione (tra insulti velati e spruzzi di veleno ad ogni frase da parte sua), ne viene fuori che oltre alle visite che la scuola elementare mi imponeva, questa di oggi era la seconda che facevo da che io avessi maturato coscienza e memoria.
Il commento è stato: «Non hai fatto molte visite, MA non hai nessun problema»
Non sembra molto anche a voi che nella sua concezione da alto esponente della medicina la salute sia diretta conseguenza alle visite dal medico?

Convinto lui...

lunedì 19 settembre 2011

Starcrossed (by Josephine Angelini)

Titolo: Starcrossed
Autore: Josephine Angelini
Casa editrice (collana): Giunti (Y)
Uscita: 7 settembre 2011
Pagine: 464

Trama:
Helen Hamilton ha sempre saputo di non essere una normale adolescente. In lei c'è qualcosa di diverso, che la spaventa e la mette a disagio.
Se credeva che i dolori lancinanti alla pancia quando finiva sotto l'attenzione altrui e le doti fisiche sovrumane che la caratterizzano fossero i suoi più grossi problemi, si sbagliava di grosso. Con l'arrivo della famiglia Delos sull'isola, per Helen inizia una battaglia contro orribili incubi di notte e spaventose allucinazioni di giorno che le faranno dubitare della sua sanità mentale. Gli sforzi per mantenere la parvenza di normalità nella propria vita vanno in fumo quando nei corridoi della scuola incrocia lo sguardo di Lucas Delos. Lasciandosi sopraffare da un odio inspiegabile, attacca il ragazzo sotto gli occhi esterrefatti di tutto l'istituto.
Solo in seguito apprenderà che dietro a tanto astio si celano forze ben più potenti di quelle che poteva immaginare. Sia lei quanto i Delos, sono condannati ad interpretare ruoli assegnati loro alla nascita secondo un ciclo che si ripete da millenni.
La scoperta della verità imporrà a Helen di accettare che non tutte le leggende sono prive di fondamento e che forse gli Dei esistono veramente. Per vivere la sua storia d'amore dovrà andare contro a ogni tradizione e lottare contro il destino che le è stato imposto, anche se questo dovesse significare sfidare il volere divino.


Recensione:
Per il suo romanzo di debutto Josephine Angelini ha deciso di proporci una tragedia sentimentale che vede protagonisti due ragazzi appartenenti a famiglie rivali, prendendo un chiaro spunto da Romeo e Giulietta.
Arricchisce la narrazione di una massiccia dose di riferimenti a leggende greche ricorrendo a passi dell'Iliade di Omero e dell'Orestea di Eschilo, riproponendo personaggi mitologici e i loro drammi trasportandoli ai giorni nostri e collocandoli nella piccola isoletta di Nantucket (Stato del Massachusetts).
Sin dalle prime pagine si nota come l'autrice non ami soffermarsi sulle descrizioni fisiche e soprattutto caratteriali dei personaggi, lasciando che siano le loro azioni e parole a raccontarli. Questo atteggiamento penalizza ovviamente i ruoli minori e marginali che si figurano nella mente del lettore per poche (se non una) qualità. La decisione va a beneficio dell'inserimento nel racconto di vari aneddoti mitologici su cui si basano le peripezie dei protagonisti e attraverso i quali si argomentano le loro scelte ed emozioni. Proprio per questo, sebbene Helen e Lucas godano di una considerevole presenza tra le righe della narrazione, non riescono a costruirsi un profilo personale abbastanza spesso da colpire il lettore risultando sempre schiavi delle passioni dei nomi mitologici di cui interpretano i ruoli. Se vogliamo, potremmo dire che ritroviamo qui la motivazione per cui nessun personaggio risulta particolarmente sgradevole. Non avendo un elemento caratterizzante dominante è difficile suscitare coinvolgimenti particolari in chi affronta la lettura. Ciò non toglie tuttavia che in linea di massima è possibile creare un discreto profilo caratteriale dei soggetti.

La mitologia greca si piega alle necessità narrative della Angelini che attraverso Helen conduce il lettore alla riscoperta di alcune leggende raccontate secondo la tradizione, arricchite qua e là da dettagli che nascono puramente dalla sua penna. L'autrice vuole raccontare più da vicino un amore tormentato, aspetto non focale dell'Iliade ma egregiamente interpretato nell'opera shakespeariana. Una funzione chiave nella lettura di questo romanzo (primo di una trilogia) è la scelta dei nomi che la scrittrice fa. Già da questi il lettore è in grado di indovinare a grandi linee il ruolo che rivestiranno nella narrazione.

Oltre a richiamare letture antiche e classiche, il libro ha chiare similitudini con alcuni romanzi contemporanei:

  • Per molti versi il personaggio di Helen Hamilton ricorda quello di Percy Jackson. Entrambi sanno di essere diversi dagli altri. Pur godendo di poteri straordinari devono nasconderli al mondo intero, fino a quando non scoprono il loro legame con qualche divinità mitologica (che spiega l'origine di quei poteri) e vengono chiamati ad usarli per proteggere qualcuno a loro caro (tutto questo, ovviamente, lontano da occhi indiscreti).
  • Se vogliamo soffermarci ad analizzare la famiglia Delos, noteremmo la somiglianza con la ormai famosa famiglia Cullen. Entrambe sono composte da soggetti che suscitano le chiacchiere del posto. Due famiglie misteriose dai componenti affascinanti ed estremamente portati per qualsivoglia attività, che sia essa fisica o intellettuale. Per non parlare del fatto che i giovani Delos ricordano fortemente i fratelli Cullen.
  • Analizzando invece il personaggio di Lucas, il suo tormento interiore che contrappone da un lato il desiderio irrefrenabile di stare vicino a Helen e dall'altro la necessità di starle distante, ci sorprende (o forse no) la somiglianza con Edward e il conflitto interiore che lo attanagliava ogni volta che di mezzo c'era Bella.

Prescindendo dalle somiglianze ad opere contemporanee che a beneficio dell'autrice consideriamo pure casualità frutto della malizia del lettore, il romanzo in sé si presenta come un'opera gradevole e affascinante. Lo stile semplice nonostante la narrazione non sempre agevole, offre nel complesso una lettura piacevole e senza particolari intoppi con un continuum incalzante di azioni e scoperte che mantengono viva l'attenzione sino all'ultimo. Inoltre con alcune confessioni esilaranti fatte rilasciare dai propri personaggi, la scrittrice mostra il proprio sense of humor (aspetto che non guasta mai) strappando al lettore una sonora risata.
E' un romanzo adatto a chi accetta somiglianze con racconti già letti, che non pretende di rivedere una fedele reinterpretazione moderna della tragedia greca e per chi apprezza storie d'amore giovanili, travagliate, condite da molta magia e battaglie che non necessariamente vedono sopravvivere le parti coinvolte.
E' una lettura che ho apprezzato e che consiglio vivamente agli amanti del fantasy (romantico) adolescenziale.
Voto: 4/5


L'autrice:
Josephine Angelini (Josie) nata ad Ashland una piccola città del Massachusetts, è la più giovane di otto fratelli, di cui sei sorelle e un solo fratello. Diplomatasi all'Accademia delle Belle Arti presso la New York University, ha cercato il sfondare nel campo della poesia senza ottenere molti successi. Attualmente vive a Los Angeles col marito dove intraprende la sua carriera di scrittrice di romanzi YA. (fonti: homepage ufficiale, facebook fanpage)

Una curiosità sul suo nome: credendo dovesse nascere un bambino, i signori Angelini avevano deciso di chiamare il futuro nascituro "Joseph". Tuttavia il fatto che il nuovo pargoletto fosse una bambina poteva essere ragione sufficiente per buttare via un nome che in sé non aveva nulla di sbagliato? La madre della neonata ovviamente pensava che non bastasse, per cui decise di aggiungere semplicemente il suffisso "-ine" al nome già scelto da tempo. (fonti: homepage ufficiale)


Nantucket Island [Google maps]
Massachussets - In rosso l'isola
di Nantucket [Wikipedia]
Il pezzetto rosso è il Massachussets
Curiosità geografiche:
L'isola di Nantucket (prima figura in alto) è uno straccetto di terra scelto dall'autrice da un lato per la sua appartenenza allo Stato del Massachussets (seconda figura) da cui ha origine l'autrice stessa, dall'altro per questioni di trama: doveva isolare la sua protagonista in mezzo all'acqua, in più nei libri successivi alcuni elementi caratterizzanti del posto avranno un ruolo particolare nella narrazione (J.A., 2011).
Dal momento che sono una completa ignorante in geografia ho cercato anche la collocazione del Massachussets negli Stati Uniti XD (terza figura).

lunedì 5 settembre 2011

Il bianco attira le disgrazie

Forse sono esagerata, ma quando mai non lo sono? Sporcare un vestito bianco è veramente un disastro, soprattutto perché non ho i poteri magici che tutte le mamme possiedono <- ma come fanno??? Saranno gli anni di esperienza? Sì, sarà quello... In fin dei conti lotto con la lavatrice da meno di un lustro...
Vi siete mai chiesti come mai ci si sporchi sempre quando si indossa qualcosa di bianco? O_o
- Maglietta bianca: schizzo di sugo svolazzante
- Pantaloni bianchi: cibo suicida
- Scarpe bianche: beh, c'è sempre qualcuno che te le pesta
Per di più ho notato come gli uccellini (tra cui anche quegli odiosi piccioni che fanno accapponare la pelle... trauma infantile =.= ) "mirino" quasi esclusivamente il bucato chiaro O_o ehm... stendiamo un velo pietoso sulla scena poco poetica xD

Questa mattina, bella baldanzosa, sono uscita di casa indossando un paio di pantaloni (indovinate?!) bianchi appena comprati.
Il cielo non prometteva niente. Il meteo aveva già preannunciato pioggia, pioggia e ancora pioggia. Allora perché ho fatto una scelta così azzardata?? O__O

Il cinema di domenica mattina è veramente il top. Se ti va bene hai la sala tutta per te, il che non è niente male se si considera pure che costa meno.
Durante i trailer ne ho scorto uno in particolare che mi ha lasciata molto "turbata":


Domanda spontanea: Come può una commedia turbare qualcuno?
Risposta: Sarah Jessica Parker!!
Non mi piace, non la tollero. Beh, solo per partito preso in realtà xD immagino sia semplicemente perché non la vedo così bella come tutti vorrebbero farmi credere. Inoltre perché dovrebbe essere un guru dello stile se sono più le volte che la vedo agghindata in maniera estremamente trash? O sono solo io che voglio vederla solamente in quei casi? :D
In sé non mi crea problemi vedere la sua faccia in giro: nei trailer di Sex & the city non mi faceva né caldo né freddo. Ciò che mi destabilizza è saperla protagonista di un film che rientra in quella categoria che so che devo assolutamente vedere O__O
Mi sento combattuta:
- non lo voglio guardare perché c'è lei
- lo voglio guardare perché è un film che mi sta calamitando

E questo era giusto per rimanere in tema di esagerazioni u.u

Tornando al bianco-attira-mali è doveroso far notare come il meteo abbia azzeccato la parte di pioggia-pioggia-pioggia, e come questa abbia miracolosamente cessato di scrosciare quando ormai eravamo arrivati a casa. I cari pantaloni fortunatamente non si sono infangati come temevo (poche pozzanghere evitate con maestria xD ), tuttavia erano bagnati, ma effettivamente per quello posso sopravvivere: dritti nella cesta della biancheria sporca.
Questa sera, prima di caricare la lavatrice, con mio estremo dolore, ho scoperto che sono tornati i nostri vicini di muro ç__ç <- si sentivano la loro tv e le loro discussioni, non sono certo passati a farmi un saluto u.u
Questo vuol dire che dovrò tornare a far partire i cicli di lavaggio nelle fasce f2 scordandomi delle f3... che amarezza...
So che non c'entra niente, ma associo il loro ritorno alla maledizione dei vestiti bianchi 0.0
Il grande demone celeste...